AWARDS 2023
Fund Manager & Group
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Lo scorso anno abbiamo aperto questo magazine parlando di come la stretta della Fed potesse causare una recessione economica, ma al termine del 2023 possiamo ormai affermare che l’atterraggio non è stato così brusco come molti si aspettavano. Ciononostante, i rialzi dei tassi registrati nell'ultimo anno e mezzo dovrebbero indebolire la crescita e portare a un aumento dei tassi di disoccupazione. Secondo gli analisti di J Safra Sarasin, infatti, l'impatto massimo della stretta monetaria è ancora lontano. L’inflazione ha iniziato finalmente a rallentare e, dalla seconda metà del prossimo anno, si attendono i tagli dei tassi sia da parte della Fed, sia dalla Banca Centrale Europea. Non si tratterà di una discesa rapida, si parla infatti di 25 punti percentuali. Per questo, i tassi, gli utili e le emissioni metteranno probabilmente a dura prova il settore del credito nel 2024. La situazione geopolitica, sia in Est Europa sia in Medio Oriente, continuerà a influire sui mercati energetici, mentre l’offerta di petrolio è stata tagliata dall’Opec e la sua domanda è cresciuta da parte degli Emergenti. Come se non bastasse, l'incertezza politica potrebbe aumentare in quanto si terranno elezioni in Paesi che rappresentano oltre il 60% del Pil globale. In questo scenario non certo semplice, tracciato dagli analisti di Bank of America, le eccellenze della gestione di fondi comuni d'investimento identificate da Citywire rimangono un faro per i professionisti del risparmio gestito. E, anche quest'anno, abbiamo voluto omaggiarli con i nostri Citywire Italia Fund Manager and Group Awards. Buona lettura.
Marcello Caponigri Giornalista, Citywire Italia
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Come funziona?
I premi Best Fund Manager sono assegnati al singolo gestore di fondi che ha generato i più alti rendimenti corretti per il rischio in un particolare settore negli ultimi tre anni fino al 30 settembre 2023 in Italia. I premi si basano sui track record individuali di tutti i fondi che hanno gestito nel settore in questo periodo. Le nostre metodologie di rating sono approvate da Akg Actuaries & Consultants e potete consultarle qui. Per vincere un premio, i gruppi devono passare attraverso la metodologia Citywire Group Ratings, che li mette a confronto con i migliori talenti di un settore d’investimento. Il vincitore sarà il miglior gruppo di asset manager in Italia.
I Citywire Group Ratings riconoscono l’esperienza del gruppo nel suo complesso nella gestione di fondi in specifici settori di investimento nell’arco di sette anni. In questo modo si premia il talento che sta alla base delle migliori case di gestione patrimoniale. Per questi premi, il lasso di tempo valutato è settembre 2016 - settembre 2023. Abbiamo applicato un filtro per includere solo le strategie che sono registrate per la vendita in Italia. Ciò fornisce la migliore base per premiare i migliori gruppi in Italia. La nostra metodologia unica, basata su dati quantitativi, garantisce un esame equo e trasparente delle capacità di ciascun gruppo di fondi e consente un confronto tra le boutique e i giganti globali. I componenti chiave della metodologia sono: Esperienza del gestore: tutti i gestori di fondi che hanno gestito denaro per tre anni o più contano per il Citywire Fund Group Rating in ogni settore in cui sono idonei. Più a lungo è meglio è: il periodo di analisi copre sette anni. In questo arco di tempo, viene calcolata la media dei tre anni di performance aggiustata per il rischio del gestore nel settore. Questa viene ponderata in base al periodo di attività durante l’arco di tempo. Più conosciamo i gestori, meglio è, quindi la costanza della sovraperformance e l’esperienza vengono premiate. Outperformance: i gestori devono aggiungere valore rispetto al loro benchmark in questo periodo di tempo. L’entità della sovraperformance conferisce un punteggio al gestore. Punteggio del gruppo: tutti i gestori del gruppo di fondi attivi in quel settore, che soddisfano i criteri, ottengono una media dei loro punteggi per produrre un punteggio di gruppo.
Christian Mejrup Global Evolution Fondsmæglerselskab Sergei Strigo Amundi Esther Law Amundi Alejandro Arevalo Jupiter Yacov Arnopolin PIMCO
Emerging Markets Global Hard Currency
bonds
Christian Mejrup Global Evolution Fondsmæglerselskab
Christian Mejrup Christian Mejrup ha conseguito un master in economia e finanza, è entrato nel settore nel 2005 ed è approdato in Global Evolution Fondsmæglerselskab nel 2007. Ricopre il ruolo di Deputy Cio per il fondo di debito sovrano Em ed è responsabile della formulazione di strategie in valuta forte e in valuta locale con particolare attenzione ai Paesi frontalieri. In precedenza, Mejrup ha ricoperto una posizione in Sydbank, dove ha fatto parte con successo del team di gestione degli investimenti responsabile dei fondi comuni di investimento a reddito fisso e valute estere dei mercati emergenti.
Jupiter Legal & General Investment Management Man Group PGIM Investments PIMCO
Man Group
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Il Frontier Markets Fund ha un profilo di rischio/rendimento molto diverso rispetto alle tradizionali strategie di benchmark sui mercati emergenti. Un vantaggio significativo è rappresentato dal carry molto elevato dei Mercati di Frontiera, che funge da cuscinetto nei momenti di stress del mercato come quelli che abbiamo vissuto negli ultimi anni. La natura idiosincratica dei Mercati di Frontiera e la bassa correlazione tra Paesi che riflette le loto dinamiche e i loro driver di mercato li rendono meno sensibili al rischio globale. La combinazione di questi fattori offre agli investitori un profilo di rendimento aggiustato per il rischio molto interessante, che può rappresentare un significativo generatore di alfa e/o fornire una diversificazione in un contesto di portafoglio più ampio. In qualità di boutique attiva dedicata agli investimenti nei Mercati Emergenti e di Frontiera, tutta la nostra società e il nostro team di investimento vantano una profonda esperienza negli investimenti in questo particolare settore. La nostra strategia dedicata ai Mercati di Frontiera è stata lanciata nel 2010. Questi mercati sono spesso poco studiati, il che significa che di tanto in tanto è possibile individuare dislocazioni significative. Crediamo fermamente che questo sia il nostro vantaggio competitivo e probabilmente un forte elemento che contribuisce agli interessanti rendimenti storici che siamo orgogliosi di aver generato per i nostri investitori. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? Il Frontier Markets Fund può rappresentare un'interessante opportunità di investimento per tutti gli investitori che cercano un rendimento aggiustato al rischio costante e stabile nel corso del suo ciclo. Il reddito fisso di frontiera è caratterizzato da una base di investitori unica. I tassi di partecipazione straniera nei mercati nazionali di frontiera sono tipicamente inferiori al 15% e rappresentano un'opportunità di investimento in fase iniziale non affollata da investitori stranieri (speculativi). La base di investitori comprende tipicamente investitori esteri strategici e una solida base di investitori nazionali, costituita da fondi pensione, compagnie assicurative e banche, che forniscono liquidità al mercato. Ciò contribuisce in modo significativo a ridurre la volatilità e la correlazione con i mercati globali (come i mercati emergenti core, l'S&P 500, l'high yield ecc.), con conseguenti caratteristiche di portafoglio interessanti dal punto di vista dell'asset allocation. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Nel Frontier Markets Fund, le nostre posizioni principali sono attualmente in Mongolia, Mozambico e Uruguay. Il commercio della Mongolia si basa sul boom delle materie prime e sui guadagni derivanti dalla riapertura della Cina dopo il COVID. Nel frattempo, il Mozambico sta vivendo una significativa trasformazione economica grazie a ingenti investimenti nel settore del GNL, mentre l'Uruguay si presenta come la "Svizzera" dell'America Latina, con istituzioni ben gestite e solidi fondamentali macroeconomici. Global Evolution ha fissato al 5% l'esposizione massima a un singolo Paese nel Fondo. A nostro avviso, nell'universo d'investimento dei mercati di frontiera, la correlazione tra i Paesi tende a essere molto bassa e il rischio principale della strategia è rappresentato da elementi di rischio del Paese specifici/idiosincratici. Abbiamo implementato questa ulteriore restrizione d'investimento per limitare il rischio specifico del paese ed evitare che singoli paesi dominino il rischio e il rendimento del fondo. Inoltre, il portafoglio ne trae beneficio dal punto di vista della gestione della liquidità.
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Fabrizio De Tomasi & Umberto Borghesi Albemarle Asset Management Mikkel Sckerl, Sandro Naef & Torben Magaard Skødeberg Capital Four Management Thomas Prandini Euregio Plus Sgr Patrick Barbe Neuberger Berman Elmar Oberarzbacher PensPlan Invest
Euro
Bonds
Thomas Prandini Euregio Plus Sgr
Thomas Prandini Laurea Specialistica in Banche, Imprese e Mercati Finanziari conseguita nel 2007 presso l’Università di Trento. Nello stesso anno, Thomas Prandini ha iniziato a lavorare nell’ufficio gestioni patrimoniali presso Vegagest Sgr fino a metà 2009 occupandosi di Gpf e Gpm. In seguito alla joint venture tra Vegagest Sgr e Nordea Bank, che hanno costituito Norvega Sgr, ha ottenuto il ruolo di portfolio manager. Dal 2012 al 2017 ha lavorato presso l’ufficio gestioni di Cfo Sim, società specializzata nelle gestioni patrimoniali individuali di clientela private. Da settembre 2017 portfolio manager di euregio+ (all’epoca PensPlan Invest Sgr S.p.A.). L’ambito di specializzazione in tutto il percorso lavorativo è stato il mercato obbligazionario con una predisposizione all’utilizzo di modelli quantitativi.
Aegon Investment Management BV Alicanto Capital AXA Investment Managers Neuberger Berman PensPlan Invest
Neuberger Berman
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Il Fondo 2P Invest Multi Asset Euro Corporate Bond investe principalmente nel mercato del credito investment grade in euro. Può agire su diverse leve per mitigare rischi o per ricercare opportunità di investimento, tenendo sempre elevata la diversificazione degli emittenti. Il 2022 è stato uno dei peggiori anni per i mercati obbligazionari globali. L’elemento principale che ha permesso un miglior andamento rispetto ai concorrenti è stata la view negativa sui tassi, che ha portato il portafoglio ad avere un forte sottopeso in termini di duration durante gran parte dell’anno. Altra scelta che ha favorito è stata la dinamica settoriale, con la prima parte dell’anno che ha visto una maggiore esposizione verso titoli energetici favoriti dal rialzo del prezzo del petrolio. Poi si è spostato il sovrappeso verso il segmento bancario, che dopo anni tornava a beneficiare di margini d’interesse importanti e quindi attese per bilanci positivi. Viste le dinamiche del ciclo economico nella parte conclusiva dell’anno è stata aumentata la duration del portafoglio. Inoltre è stato ridotto il peso dei consumi discrezionali sempre a favore del settore bancario che continuava ad offrire un rendimento relativo interessante.i storici che siamo orgogliosi di aver generato per i nostri investitori. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? L’asset class di riferimento ha un rapporto rischio/rendimento molto positivo e riveste un peso importante nell’allocazione strategica dei portafogli. Per l’investitore italiano la crisi del mercato obbligazionario del 2022 è stata molto difficile da accettare ma, dopo anni, i livelli dei rendimenti a scadenza sono passati da poco più dello 0% fino a superare il 4% e questo offre opportunità di ritorni interessanti nei prossimi anni. Inoltre, la componente obbligazionaria degli investitori italiani spesso è concentrata in titoli di Stato italiani e questo comparto offre un ottimo strumento di diversificazione. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Al 4 dicembre 2023, i primi 3 titoli all’interno del 2P Invest Multi Asset – Euro Corporate Bond sono: Intesa Sanpaolo Mediobanca ABN Amro Bank
Luca Naseddu Eurizon Capital SGR Andrea Salza & Guido Alliod Alicanto Capital Robin Gottschalk Credit Suisse Asset Management Gary Singleterry & Tom Mansley GAM Stefano Fiorini Generali
Global
Luca Naseddu Eurizon Capital SGR
Luca Naseddu Luca Naseddu si laurea in Economia Politica nel 1999, con specializzazione in Economia monetaria e finanziaria, presso l’Università Bocconi di Milano. Nel 2001 si occupa della gestione della liquidità e della parte breve della curva obbligazionaria euro. Dal 2002 al 2004 è gestore sulla componente rischio valutario dei fondi obbligazionari ed azionari. Nel 2004 rientra nel team obbligazionario, dove si occupa della gestione dei fondi governativi area euro e internazionali. Attualmente in Eurizon Capital Sgr si occupa della gestione dei prodotti dell'area Developed and Emerging Government Bond and Forex.
Algebris Investments BlueBay Fidelity International GAM J.P. Morgan Asset Management
Algebris Investments
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Il fondo global bonds si distingue dai prodotti obbligazionari internazionali tradizionali per la metodologia del Gdp weighting che consente al sottoscrittore di investire nel debito di paesi che contribuiscono maggiormente al Pil globale, piuttosto che in paesi che hanno un elevato livello assoluto di debito. La conseguenza per l’investitore di questo fondo è che ha accesso a un universo investibile molto diversificato, e molto più bilanciato tra mondo sviluppato ed emergente. Ad esempio, i mercati asiatici più importanti come Cina, India e Sud Corea, hanno un peso molto più rilevante in questa strategia, rispetto ad un fondo obbligazionario internazionale tradizionale. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? Il fondo è adatto al sottoscrittore che cerca un investimento molto diversificato in obbligazioni e valute diverse dall’euro. La possibilità di scommettere sulla desincronizzazione dei cicli macroeconomici, e quindi sulla diversificazione in termini di performance dei tassi e delle valute, è la principale caratteristica di questo prodotto. Trattandosi di un fondo con rischio valutario aperto, è fondamentale per l’investitore italiano la performance delle valute estere nei confronti dell’euro, in termini di ritorno assoluto del fondo. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. I primi 3 titoli per peso percentuale nel fondo sono: 2-Year US Treasury Note Futures (peso 15%), Republic of Korea 1.375% 10/12/2029 (peso 6.3%) e China Government Bond 3.22% 06/12/2025 (peso 5.3%).
Thomas Hanson Aegon Asset Management Mark Benbow Aegon Asset Management Klaus Blaabjerg, Peter Dabros, Sune Højholt Jensen & Toke Katborg Hjortshøj Absalon Capital Darrin Smith, Joshua Rank & Mark Denkinger Principal Global Investors Bram Ten Kate & Philippe Gräub Union Bancaire Privée
Global High Yield
Thomas Hanson Aegon Asset Management
Thomas Hanson Thomas Hanson, responsabile dell'high yield europeo, fa parte del team globale di Leveraged finance in Aegon Am. Prima di ricoprire la posizione attuale, ha lavorato presso Janus Henderson Investors, dove è stato responsabile della gestione di diversi fondi obbligazionari high yield. In precedenza, ha inoltre ricoperto ruoli di analisi e gestione del portafoglio presso Aerion e Lazard Asset Management. Con un'esperienza nel settore maturata dal 2000, nel 2019 Hanson si è unito a Aegon Asset Management. Ha conseguito una doppia laurea con lode, in francese e in studi di gestione, presso l'Università di Reading. Hanson è, infine, analista finanziario certificato (Cfa).
Absalon Capital Aegon Asset Management Candriam Kairos Partners Man Group
Aegon Asset Management
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Il fondo Aegon High Yield Global Bond è una strategia ad alta convinzione che si basa su un approccio d'investimento dinamico e agile di tipo bottom-up. Il nostro obiettivo principale è arrivare a una selezione molto accurata di titoli, e per farlo ci serviamo di una rigorosa analisi fondamentale del credito, delle nostre intuizioni e di un processo strutturato di tipo top-down per gestire il rischio complessivo. Siamo gestori attivi e crediamo fortemente nei titoli in cui puntiamo, per questo cerchiamo sempre di investire nelle nostre migliori idee sfruttando un mandato flessibile e un approccio indipendente dagli indici, così da cogliere appieno le opportunità del mercato. Noi investiamo solo dove vediamo realmente valore e, se un titolo non ci convince, preferiamo non possederlo proprio piuttosto che sottostare alle regole del mercato e sottopesarlo. Riteniamo che questa flessibilità ci aiuti a massimizzare le opportunità evitando i vincoli involontari imposti da un benchmark. Costruendo una strategia significativamente diversa da quella dell'indice, siamo inoltre in grado di generare rendimenti significativamente diversi sia da quelli dei competitor che da quelli degli indici high yield globali, generando così un valore superiore per i nostri clienti. Infine, è fondamentale il supporto del nostro team di ricerca globale, che aspira a massimizzare il set di opportunità e a perseguire molteplici fonti di alfa, investendo attivamente in tutto il mercato globale high yield. Questo consente agli investitori di accedere a una vasta gamma di mercati, tra cui quelli statunitensi, europei o emergenti. Anche nel processo di allocation adottiamo un approccio attivo e dinamico guardando a diverse regioni, rating e settori. Grazie alla stretta collaborazione con i team globali, arriviamo ad avere una visione omnicomprensiva, integrando ciò che conosciamo dei mercati locali con le prospettive globali, per sfruttare le inefficienze e superare le dislocazioni. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? A nostro avviso, i bond high yield presentano caratteristiche interessanti rispetto a molti altri comparti del mercato del reddito fisso, e crediamo possano svolgere un ruolo fondamentale all'interno dei portafogli degli investitori. Tali obbligazioni godono di un certo fascino intramontabile. Del resto, offrono un potenziale reddito elevato grazie agli spread interessanti rispetto ai titoli di Stato, e rendimenti corretti per il rischio, simili a quelli delle azioni, ma con una volatilità significativamente più bassa. Sono inoltre poco sensibili ai movimenti dei tassi d'interesse, per via di una duration più breve rispetto a molti altri asset a reddito fisso, e offrono forti vantaggi in termini di diversificazione, in virtù della loro bassa, o negativa, correlazione con altri asset fixed income e con le azioni. Attualmente, il mercato high yield continua a offrire opportunità interessanti. In particolare, con un rendimento attuale dell'Ice BofA Global High Yield Index dell'8,5% (28 novembre 2023), riteniamo che le potenzialità delle obbligazioni high yield siano interessanti per gli investitori a lungo termine. Ciò detto, la cautela è giustificata dal persistere di venti contrari di natura macro, per questo crediamo in un bilanciamento di cautela e ottimismo. Più che mai, riteniamo che la selezione dei titoli agnostica rispetto all'indice sarà la chiave per ottenere performance nel mercato high yield. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. All’interno del nostro portafoglio, le tre principali posizioni per peso percentuale, al 31 ottobre 2023, sono le seguenti: al vertice della lista troviamo Level 3 Financing Inc (telecomunicazioni), con un peso del 2.3%, seguito da Pinnacle Bidco Plc (Spe - Special Purpose Entity) al 2.1% e Vallurec Sa (settore manifatturiero-industriale) al 2.0%.
Jeff Shen & Ryan Kim BlackRock Vinay Agarwal First Sentier Investors Vandana Luthra HSBC Global Asset Management Alex Zarechnak, Jeremy Sutch & Vivek Tanneeru Matthews Asia King Fuei Lee Schroders
Asia Pacific Excluding Japan
equity
Jeff Shen & Ryan Kim BlackRock
Jeff Shen Jeff Shen, PhD, managing director, è Co-Cio del Systematic Active Equity (Sae) di BlackRock. È responsabile delle strategie azionarie attive per l'Asia e il Pacifico e per i mercati emergenti. È responsabile dei mercati emergenti di BlackRock e membro del Comitato operativo globale. Shen ha lavorato in BlackRock dal 2004, compresi gli anni trascorsi in Bgi, che si è fusa con BlackRock nel 2009. In Bgi è stato responsabile degli investimenti per i titoli azionari attivi dell'Asia-Pacifico e dei mercati emergenti. Shen ha conseguito una laurea in Economia presso l'Hobart College, un master in Economia presso l'Università del Massachusetts ad Amherst e un dottorato in Finanza presso la New York University. Shen è professore aggiunto presso la NYU, dove tiene un corso Mba sugli investimenti internazionali. Fa inoltre parte del comitato consultivo del Clausen Center della UC Berkeley.
BNP Paribas Asset Management J.P. Morgan Asset Management New Capital T. Rowe Price Wellington Management
New Capital
Manager vincitori
Ryan Kim Ryan Kim, Cfa, Caia, managing director, è responsabile del gruppo Asia Pacific Equity all'interno del team Systematic Active Equity (Sae) di BlackRock. Il suo servizio presso l'azienda risale al 2003, compresi gli anni trascorsi presso Barclays Global Investors (Bgi), che si è fusa con BlackRock nel 2009. In Bgi è stato gestore di portafoglio nell'Asia Equity Group, gestendo e conducendo ricerche sulle strategie Pan Asia e Asia single country. Ha sviluppato il modello Korea alpha. Kim ha conseguito una laurea in teologia e un Mba presso l'Università Yonsei. Ha inoltre conseguito una laurea Mfe in ingegneria finanziaria presso l'Università della California, Berkeley.
Manager vincitore
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Il team Systematic Active Equity (Sae) di BlackRock è pioniere dell'investimento azionario attivo quantitativo, con una storia che risale al 1985. Combiniamo tecnologia all'avanguardia, ricerca scientifica e intuizione umana nella ricerca di performance di investimento facendo leva su: - Collaborazione. Ci impegniamo a creare un ambiente in cui le persone siano al centro del processo, dove le idee vengono continuamente messe alla prova, perfezionate e convalidate da un team con un ampio background di conoscenza in economia, finanza, ingegneria e scienza dei dati. - Innovazione. Ci evolviamo, innoviamo e rivediamo continuamente i dati e le idee per generare risultati d'investimento positivi. - Dati e tecnologia. Utilizziamo una vasta gamma di dati tradizionali e alternativi per valutare oltre 10.000 titoli a livello globale. Siamo in grado di gestire insiemi di dati unici, difficili da elaborare, impiegando team dedicati in grado di reperire, inserire e pulire tali dati. - Scala. Il nostro approccio d'investimento differenziato si avvale delle dimensioni di un team di oltre 90 persone, supportato da un budget significativo per i dati, risorse centralizzate e dall'infrastruttura di BlackRock, che utilizza la conoscenza dei mercati dei capitali, dei costi di negoziazione, del rischio e delle caratteristiche di sostenibilità per costruire portafogli ottimali. Quali sono i 3 "temi" recenti (o futuri) più rilevanti per la categoria Equity - Asia Pacific che un investitore dovrebbe considerare? Vediamo un vantaggio nelle aziende che hanno adottato l'intelligenza artificiale in maniera efficace: settori come quello del retail (vendita al dettaglio), dei semiconduttori e l’industria dei software hanno tutti beneficiato dello slancio commerciale dato dagli sviluppi registrati sul fronte dell'IA quest'anno. Stiamo monitorando gli annunci di lavoro relativi alle tecnologie dell'IA, come l'elaborazione del linguaggio naturale, l'apprendimento automatico e le reti neurali, per citarne alcuni, e lo stiamo osservando in quanto indicatore di come le aziende stiano espandendo le loro capacità di IA. Inoltre, le policy messe in campo e le evoluzioni della regolamentazione sono state tra i principali fattori di volatilità del mercato in tutta la regione Asia-Pacifico. In Cina, abbiamo assistito a un ritardo negli stimoli governativi e a un giro di vite normativo nel settore sanitario che ha frenato l'ottimismo degli investitori. Anche i problemi di liquidità nel settore immobiliare e il timore di un contesto deflazionistico prolungato rappresentano una sfida. Il monitoraggio di queste dinamiche, insieme alle tensioni commerciali internazionali con gli Stati Uniti, sarà fondamentale in futuro. La maggior parte della regione Asia-Pacifico è stata generalmente non correlata alle pressioni inflazionistiche osservate nel resto del mondo. Questi mercati offrono quindi agli investitori opportunità di alfa uniche e diversificate. Ci focalizziamo su tecniche di apprendimento automatico come Nlp/Llm, che ci permettono di attingere a fonti di dati anche in lingua locale. In questo modo otteniamo approfondimenti locali differenziati che altrimenti sarebbe difficile cogliere. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E, in generale, a che tipo di investitore? Il Fondo Advantage Asia ex Japan Equity mira a conseguire una crescita del capitale a lungo termine con un basso rischio attivo, e un rendimento attivo target rispetto al benchmark Msci All Country Asia ex Japan dell'1-2% annuo. Offre una diversificazione attraverso un'ampia rete di oltre 2.500 titoli Asia ex Giappone nell'universo investibile, senza tilt statici di stile, e mira alla differenziazione in diversi contesti di mercato. Il Fondo fa leva sui dataset locali dei Paesi asiatici con l'applicazione di intuizioni quantitative tradizionali e di strumenti di intelligenza artificiale che incorporano l'apprendimento automatico (ML) e l'elaborazione del linguaggio naturale (NLP). Avvolto nella struttura Ucits, consente una liquidità giornaliera che permette agli investitori retail e istituzionali di investire. Infine, con un track record lungo e coerente nella gestione di una strategia azionaria Asia ex Giappone dal 2006, il Fondo applica un quadro di sostenibilità con un modello proprietario Sae Esg e con gli Emea Baseline Screens, ed è classificato come Articolo 8 (Sfdr).
Oliver Kelton Odey Asset Management (Brook AM) Steven Magill UBS Asset Management Muzo Kayacan & Simon Weinberger BlackRock Axel Laroza Lazard Frères Gestion Alexander Fitzalan-Howard & Philippa Clough J.P. Morgan Asset Management
Europe Blend
Oliver Kelton Odey Asset Management (Brook AM)
Oliver Kelton Oliver Kelton è il gestore di portafoglio del Brook European Focus Fund, del LF Brook Continental European Fund e del Brook European Focus Absolute Return Fund. Kelton è entrato in Brook Asset Management nel 2015 da Waverton Investment Management, dove gestiva diversi fondi. Ha conseguito una laurea in economia e politica presso l'Università di Bristol ed è certificato Cfa.
Aperture Investors LLC BlackRock DPAM Eleva Capital Principal Global Investors
Eleva Capital
Alistair Wittet Comgest Pierre Lamelin Comgest Sebastien Thevoux-Chabuel Comgest Arnaud Cosserat Comgest Niall Gallagher GAM
Europe Growth
Equity
Alistair Wittet Comgest
Alistair Wittet Alistair Wittet è entrato a fare parte di Comgest nel 2012 e ricopre il ruolo di gestore e analista specializzato in azioni europee; è anche membro del Comitato di Investimento del Gruppo Comgest. Wittet co-gestisce le strategie Comgest Europe e Comgest Europe ex UK. Ha iniziato la sua carriera nel 2006 come analista presso Standard Life Investments a Edimburgo. Si è unito a Citigroup a Londra nel 2009 per dedicarsi al settore alimentare al dettaglio in Europa in qualità di analista azionario. Di nazionalità britannica e francese, Wittet si è laureato in Geografia presso l'Università di Durham ed è Cfa® charterholder.
Berenberg Comgest Fidelity International Heptagon Natixis Investment Managers
Comgest
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? La nostra indipendenza ci permette di essere fedeli al nostro stile di gestione, focalizzato sulla qualità e crescita delle aziende e di non cambiarlo per motivi di cicli macroeconomici o di crisi geopolitiche. La nostra pazienza e disciplina nel lungo periodo e la focalizzazione su un numero limitato di aziende di alta qualità con forti barriere all’entrata e più resilienti nel lungo periodo è stata fino ad ora una ricetta vincente. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? Con il suo approccio di investimento a lungo termine, fondamentale e avverso al rischio, il fondo Comgest Growth Europe dovrebbe essere interessante per qualsiasi investitore in azioni europee con un orizzonte temporale di lungo periodo. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Le prime 3 posizioni sono Novo Nordisk, la più grande azienda al mondo per la cura del diabete. Il più grande motore di crescita è il suo farmaco contro l'obesità Wegovy™. ASML Holding, la più grande società di litografia del mondo, il che significa essenzialmente macchine per stampare circuiti su un wafer per produrre semiconduttori. EssilorLuxottica, l'azienda ha una forza ineguagliabile nei mercati sviluppati e un solido potenziale di crescita nei mercati emergenti grazie a marchi come Ray Ban. Le prime tre posizioni rappresentano complessivamente il 20,9% del portafoglio.
Andrew Evans & Andrew Lyddon Schroders Claudio De Ranieri & Umberto Borghesi Albemarle Asset Management Maxime Lefebvre & Romain Ruffenach La Financière de l'Echiquier Marc Renaud Mandarine Gestion Ian Butler, Michael Barakos & Thomas Buckingham J.P. Morgan Asset Management
Europe Value
Andrew Evans & Andrew Lyddon Schroders
Andrew Evans Andrew Evans è un fund manager nel team Global Value di Schroders, che gestisce strategie income, recovery e legate alla sostenibilità in quattro aree geografiche: Regno Unito, Europa, mercati globali ed emergenti. Evans co-gestisce i fondi Uk Income, European Income e European Recovery. Si occupa della gestione di fondi value dal 2016 ed è entrato a far parte del team Global Value di Schroders nel 2015. In precedenza, Evans ha lavorato presso Threadneedle nel team di ricerca sul Regno Unito e presso Dresdner Kleinwort come analista dei trasporti paneuropei.
ABN AMRO Investment Solutions AllianceBernstein Amundi M&G Investments Union Investment
Union Investment
Andrew Lyddon Andrew Lyddon è fund manager nel team Global Value di Schroders, che gestisce strategie income, recovery e legate alla sostenibilità in quattro aree geografiche: Regno Unito, Europa, mercati globali ed emergenti. Lyddon co-gestisce i fondi Uk Recovery, European Income e European Recovery. Si occupa della gestione di fondi value dal 2010 e nel 2013 è stato membro fondatore del team Global Value. Lyddon è entrato in Schroders nell'ottobre 2005 come analista azionario all'interno del team di ricerca paneuropea.
biografia del vincitore
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Il Global Value Team di Schroders gestisce un patrimonio di 13 miliardi di dollari con uno stile contrarian, a basso turnover e con un approccio puramente value. Abbiamo un approccio di investimento style-based, con un'etica eccezionalmente forte e un processo d'investimento chiaramente definito. L'investimento value è il nostro unico obiettivo. Tutti i membri del Global Value Team hanno iniziato la loro carriera come analisti e pongono un'enfasi significativa sulla valutazione dettagliata e sul lavoro contabile, in particolare sulla solidità dei bilanci. Questo lavoro non viene mai esternalizzato. Il team genera la propria ricerca, con l’obiettivo di selezionare i titoli in cui la convinzione è maggiore. All’interno del team adottiamo un approccio value impegnato e disciplinato. Non prendiamo posizioni sulle tendenze macroeconomiche, in quanto riteniamo che la capacità di individuare singoli titoli sottovalutati sia più ripetibile rispetto a quella necessaria per prevedere le complesse variabili interconnesse di una strategia macro. Il mercato azionario tende a commettere due errori fondamentali. In primo luogo, tende a estrapolare i trend di breve termine, sia positivi sia negativi, ignorando il potenziale ritorno dei profitti alla media di lungo termine. La storia ha dimostrato che tale processo è una caratteristica a lungo termine degli utili della maggior parte delle società. In secondo luogo, il mercato azionario assegna alle società valutazioni che riflettono le loro prospettive di profitto a breve termine e non il loro potenziale di ritorno alla media sul lungo termine. Ciò crea opportunità significative per gli investitori value, che possono acquistare quelle aree del mercato in cui le valutazioni sono al minimo, ma dove le aziende hanno margine per migliorare gli utili. Quasi 150 anni di dati sui mercati azionari dimostrano che l'acquisto di un'azione con una valutazione bassa rispetto al suo valore o al suo potere di guadagno ha portato a rendimenti superiori nel lungo periodo. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? L'approccio d'investimento bottom-up del team Global Value, con la sua enfasi sul valore intrinseco, genera risultati costantemente positivi su periodi più lunghi. Tuttavia, i gestori del fondo sono consapevoli del fatto che, in periodi più brevi, ci saranno momenti in cui il mercato ignorerà le valutazioni e un approccio value fondamentale potrebbe risentirne. Il nostro approccio è semplice: individuiamo le aziende con basse valutazioni; indaghiamo i motivi alla base di tali valutazioni, per comprendere se si tratta di un fenomeno temporaneo o permanente; esaminiamo a fondo tutti i modi in cui potremmo perdere denaro se investissimo in una società di questo tipo; infine, acquistiamo un paniere diversificato di tali aziende, assicurandoci di non concentrare il denaro dei nostri investitori in un singolo settore. Il risultato di questo approccio per gli investitori con un orizzonte temporale effettivo di 3-5 anni è davvero molto interessante, ma comporta una volatilità a breve termine. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. I primi tre titoli in percentuale per il fondo Schroder ISF European Value sono Allianz SE, Sanofi e Orange SA.
Dmitry Solomakhin Fidelity International Bertrand Cliquet, John Mulquiney, Matt Landy & Warryn Robertson Lazard Asset Management Robert Hinchliffe PineBridge Investments Liam Nunn, Nick Kirrage & Simon Adler Schroders Alex Rauchenstein, Jose Carlos Jarillo & Marcos Hernandez Strategic Investment Advisors Group
Global Blend
Dmitry Solomakhin Fidelity International
Dmitry Solomakhin Dmitry Solomakhin è gestore di portafoglio del Fast Global Fund di Fidelity International dal 2012. Entrato in Fidelity nel 2006, con oltre 18 anni di esperienza nel settore degli investimenti, dal 2008 al 2013 Solomakhin ha ricoperto la carica di portfolio manager per i fondi Global Equities e Global Technology. Solomakhin detiene una laurea in Applied Mathematics & Computer Sciences conseguita presso la State University di Mosca e un Mba.
Artemis Decalia Asset Management DPAM Julius Baer NS Partners
Decalia Asset Management
James Johnstone Redwheel Andrew Cormie, Sang Hoon Lee & Steven Gray Eastspring Juan Torres & Vera German Schroders Michael Bourke M&G Investments James Cullen & Rahul Sharma Cullen
Global Emerging Markets
James Johnstone Redwheel
James Johnstone James Johnstone è il gestore del portafoglio della strategia Frontier Markets di Redwheel. È inoltre membro del comitato d'investimento per le strategie Redwheel Emerging e Frontier Markets. Ha 24 anni di esperienza nella gestione degli investimenti e nella ricerca. Recentemente è stato senior managing director e director of investments di Everest Capital, dal 2009, dove era responsabile della gestione del portafoglio e della ricerca sui mercati di frontiera.
Baillie Gifford Carmignac Gestion Driehaus Capital Management Gemway Assets Manulife
Driehaus Capital Management
Esther Baroudy & John Flynn State Street Global Advisors Mark Phanitsiri Allianz Global Investors Alessandro Russo & David Liddell BNP Paribas Asset Management Bertie Thomson & Mick Dillon Brown Advisory Charles Somers Schroders
Global Growth
Esther Baroudy & John Flynn State Street Global Advisors
Esther Baroudy Esther Baroudy, basata a Londra, è managing director di State Street Global Advisors (Ssga) e portfolio manager di Active Fundamental Equity. È Co-head delle strategie Global Equity Select e Global Climate Transition. È entrata in Ssga a luglio 2016 in seguito all’acquisizione da parte di quest’ultima di GE Asset Management (Geam). Nel 1996 è approdata presso la sede di londinese di Geam in qualità di Senior International Fixed Income Analyst e nel 2001 è entrata a far parte dell’International Equities. Dal 2006 al 2012 ha inoltre gestito un portafoglio focalizzato sull’Europa. Esther ha iniziato la sua carriera presso Credit Lyonnais Capital Markets nel 1988, diventando Senior Economist della società e lavorando presso la sede centrale di Parigi. Baroudy ha conseguito una laurea con lode in Economia presso l’Università di Leicester e un master in Economia presso l’Università di Cambridge. Ha ottenuto il titolo di Chartered Financial Analyst ed è membro del Cfa Institute.
Artisan Partners Crédit Mutuel Asset Management PGIM Investments Schroders State Street Global Advisors
PGIM Investments
John Flynn John Flynn è managing director di State Street Global Advisors (Ssga) e portfolio manager di Active Fundamental Equity. È co-head delle strategie Global Equity Select e Global Climate Transition. Gestisce portafogli azionari internazionali dal 2007 e in precedenza ha coperto i settori Chemicals, Construction Materials, Containers & Packaging, Papers & Forest Products e Utilities. È entrato in Ssga a luglio 2016 in seguito all’acquisizione da parte di quest’ultima di Ge Asset Management (Geam). È approdato in Geam nel 1995. In precedenza, ha lavorato presso Merrill Lynch ed è attivo dal 1992 nel settore degli investimenti. Flynn ha conseguito una laurea in Business Management presso la Fairfield University. Ha ottenuto il titolo di Chartered Financial Analyst ed è membro del CFA Institute.
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Gli elementi che ci hanno permesso di differenziarci dai nostri competitor sono le nostre persone e i nostri processi. Disponiamo infatti di un team di research analysts e Portfolio Manager di grande esperienza, molti dei quali lavorano insieme da decenni. Grazie alla nostra filosofia fiduciaria, siamo in grado di adottare una strategia di lungo periodo e concentrarci sulla costruzione di portafogli focalizzati su qualità, crescita sostenibile e valutazioni adeguate. Puntando in particolare sulla qualità, siamo stati in grado di resistere alla recente volatilità dell’inflazione e dei tassi, fattore che ci ha permesso di detenere investimenti in società che possono beneficiare dei fattori di crescita sottostanti identificati dal nostro team. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? In qualità di gestori di portafogli mirati e ad alta conviction, aiutiamo gli investitori a navigare tra gli eventi più estremi del mercato, evitando i titoli growth eccessivamente costosi e allontanandoci al contempo dalle trappole di valore di bassa qualità. La nostra filosofia si basa sul concetto di “qualità a un prezzo ragionevole”, che ci aiuta a costruire portafogli mirati e al contempo equilibrati, che offrono una crescita superiore alla media abbinata alla stabilità derivante da una volatilità inferiore rispetto alla media. Le decisioni di investimento sono basate sul nostro quadro di riferimento proprietario e orientato al futuro per la valutazione della qualità.azioni europee con un orizzonte temporale di lungo periodo. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Piuttosto che titoli specifici, possiamo evidenziare tre temi chiave che a nostro avviso sono importanti per i mercati e rilevanti per molti nomi del nostro portafoglio e per gli investitori azionari nei prossimi anni. Uno è la trasformazione digitale, in corso da anni e tutt’altro che conclusa, che dovrebbe vedere una continua integrazione tra i settori con l’avvento dell’intelligenza artificiale. Un’altra è la sfida posta dal cambiamento climatico e i rischi e le opportunità che presenta. Infine, c’è il tema della sicurezza, in quanto i Paesi e le aziende rispondono alle sfide esterne rafforzando le catene di approvvigionamento e le infrastrutture resilienti. Questi trend sono interconnesse e possono creare forti venti di coda per le società ben posizionate, contribuendo a loro volta ad apportare risultati per gli investitori disposti a investire in un fondo concentrato e a gestione attiva.
Anne-Christine Farstad MFS Alessandro Dicorrado & Steve Woolley Ninety One Christopher Hart & Joshua Jones Robeco Daniel Haesen Robeco Ben Whitmore & Dermot Murphy Jupiter
Global Value
Anne-Christine Farstad MFS
Anne-Christine Farstad Anne-Christine Farstad è entrata in Mfs nel 2005 come equity research analyst. Dal 2015 è responsabile degli investimenti ed equity portfolio manager per le strategie Contrarian Value di Mfs Investment Management. È responsabile delle decisioni finali di acquisto e vendita, della costruzione del portafoglio e della gestione del rischio e della liquidità; inoltre partecipa al processo di analisi e alle discussioni sulla strategia.
Kopernik Global Investors MFS Neuberger Berman T. Rowe Price Union Investment
Manager vincitrice
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Siamo disposti ad adottare una prospettiva differente e non temiamo di puntare su scenari controversi nel breve termine quando troviamo opportunità di rischio-rendimento asimmetriche. Siamo prudenti rispetto al rischio di ribasso. Investiamo solo quando riteniamo che esista un margine di sicurezza rispetto al prezzo pagato, oltre a un bilancio solido che ci garantisce la sostenibilità della strategia. Ignoriamo il benchmark pur cercando di evitare i bias nascosti. Definiamo il rischio come la perdita permanente di capitale piuttosto che come rischio di settore o di benchmark. La struttura innovativa della MFS Global Research Platform è parte integrante del nostro processo d'investimento: la ricerca del valore è relativamente semplice, ma la ricerca del potenziale di cambiamento è difficile e richiede un team dedicato di analisti globali sul campo, vicino alle aziende e ai settori. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? Siamo in grado di guardare oltre le controversie di breve termine e valutare le opportunità di rendimento nel lungo periodo. Tenendo conto del rischio di ribasso, investiamo solo quando esiste un buon margine di sicurezza rispetto al prezzo pagato e un bilancio solido che ci garantisce la sostenibilità della strategia. Per questo motivo, il fondo è adatto sia agli investitori retail che a quelli istituzionali con un orizzonte d'investimento di lungo periodo. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Novozymes As è una società danese di biotecnologie specializzata nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di enzimi industriali, microrganismi e ingredienti biofarmaceutici. Next Plc, società britannica di vendita al dettaglio di abbigliamento, calzature e prodotti per la casa, dove l'interessante attività online rappresenta una quota crescente degli utili. Assa Abloy Ab, produttore svedese la cui offerta comprende prodotti e servizi relativi a serrature meccaniche e digitali, cilindri, chiavi, etichette, porte di sicurezza e ingressi automatizzati.
Elena Ferrarese Amundi Sgr Stefano Ghiro Allianz Global Investors Luigi Dompè Anima Giorgio Bortolozzo, Martina Mondin & Nicolò Ravina Arca Andrea Scauri Lemanik
Italy
Elena Ferrarese Amundi Sgr
Elena Ferrarese Elena Ferrarese è attualmente head of Italian Equity di Amundi Sgr. Entra nel Gruppo Amundi nei primi anni 2000 come Italian Equity Portfolio Manager responsabile dei fondi investiti in azioni italiane (sia Big che Smid cap), per poi assumere la responsabilità del team European Small e Mid Cap nel 2005, gestendo sia i fondi Smid europei che quelli italiani. Nel 2014 è nominata Head of Equity & Balanced Funds a Milano e in questo periodo amplia la sua responsabilità anche alle azioni europee large cap. Attualmente gestisce i fondi Amundi Dividendo Italia Pir e Amundi Sviluppo Italia Pir. Ferrarese ha iniziato la sua carriera professionale nel mondo del brokerage presso Societé Generale e successivamente in Deutsche Bank. Amundi è membro permanente del “Comitato gestori” di Assogestioni ed Elena Ferrarese è la sua rappresentante.
AcomeA Sgr Algebris Investments Anima Lemanik Schroders
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Darei il merito al nostro processo di selezione e di costruzione di portafoglio. Abbiamo un portafoglio concentrato con turnover basso. Viene fatto un profondo lavoro preparatorio sugli investimenti che implementiamo per il fondo, partendo dall’analisi fondamentale unita a incontri regolari con il management delle singole società, integrando nell’investment case anche l’aspetto della sostenibilità. La peculiarità di essere vicini territorialmente alle aziende in cui investiamo e avere alle spalle una struttura di gestione e di strategia di dimensione internazionale sono due elementi che ci differenziano dai competitor, permettendoci di sfruttare al meglio le risorse e le informazioni disponibili. Un altro aspetto che riteniamo rilevante per un investimento di lungo termine, come deve essere quello di un prodotto azionario, è l’analisi degli aspetti Esg sia sotto il profilo dei potenziali rischi ma soprattutto come opportunità di valore sostenibile. Il nostro processo di selezione prevede un’analisi approfondita delle tematiche Esg integrando lo studio analitico della singola società, grazie ad un sistema di scoring proprietario interno a nostra disposizione arricchito dagli incontri di engagement che vengono fatti direttamente con i vertici della società. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? I fondi che gestisco sono Pir compliant: ciò significa che, qualora il sottoscrittore detenga per almeno 5 anni l’investimento, matura l’esenzione fiscale in caso di plusvalenza nel momento della vendita anche successiva ai 5 anni di detenzione. In una asset allocation ben diversificata pensiamo che investire sul mercato azionario italiano rappresenti una buona opportunità, viste le valutazioni interessanti e lo sconto rispetto ai mercati europei. Sul mercato italiano si possono trovare aziende di eccellenza a livello mondiale. A nostro avviso per investire sul mercato italiano andrebbe privilegiata la gestione attiva, com’è appunto la nostra. La struttura del mercato azionario (che rispecchia molto il tessuto produttivo) è sbilanciata a favore delle società di media e piccola capitalizzazione, segmento per il quale la gestione passiva può non risultare altrettanto efficace. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Abbiamo due fondi azionari Italia Pir, uno dei quali (Amundi Sviluppo Italia) ha maggiore esposizione alle Smid cap (le imprese di piccola e media capitalizzazione) e l’altro (Amundi Dividendo Italia) ha un mix più bilanciato sta Big e Smid. I titoli con maggior peso, mixando i due prodotti, sono Enel, Brunello Cucinelli, Carel e Unicredit.
Carl Vine M&G Investments Maiko Uda & Yutaka Uda Eric Sturdza Investments Ben Williams & Mark Pearson Arcus Adrian Edwards, Emily Badger, Jeffrey Atherton & Stephen Harget Man Group Kouji Iwasaki Asset Management One
Japan
Carl Vine M&G Investments
Carl Vine Con 26 anni di esperienza nel settore degli investimenti, Carl Vine è entrato in M&G nel 2019 in qualità di co-Head of Asian Investments e fa parte del team di gestione per le strategie sul Giappone e sull’Asia. Nel 2014 è stato co-fondatore di Port Meadow Capital Management, una boutique d’investimento basata a Oxford. In precedenza, ha lavorato come Managing Director e Portfolio Manager presso Sac Capital Advisors a Hong Kong ed è stato membro del comitato investimenti basato in Asia. Prima ancora era Managing Director di Ubs a Hong Kong, in cui ha investito capitale per conto della società in Asia e Giappone ed è stato Responsabile in Tpg-Axon Capital. Ha iniziato la sua carriera in Prudential Portfolio Managers a Londra, prima di trasferirsi a Tokyo per aprire l’ufficio di Prudential in Giappone. Si è laureato con lode in Politica, Filosofia ed Economia presso la Oxford University.
Alma Capital Investment Management Lombard Odier IM Comgest New Capital First Sentier Investors
Lombard Odier IM
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Sono due gli aspetti distintivi del nostro fondo M&G Japan Fund, frutto di un approccio basato sulla ricerca. In primo luogo, puntiamo ad offrire un portafoglio diversificato e unconstrained, nel contesto di un mercato di riferimento caratterizzato da forte polarizzazione stilistica. Il nostro approccio d’investimento, sviluppato e perfezionato nel corso dell’ultimo ventennio, si fonda su una solida preparazione e su un processo di ricerca senza vincoli né preconcetti che mira alla comprensione approfondita dei business su cui investiamo. In secondo luogo, apportiamo valore alle nostre partecipazioni azionarie: pratichiamo un engagement attivo con le società su una serie di temi chiave, incluse le questioni Esg. Vogliamo essere catalizzatori di valore per le aziende su cui investiamo. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? Siamo stock picker agnostici, con una forte consapevolezza dei rischi. Ricerchiamo quelle situazioni in cui si crea un forte divario tra il prezzo e il valore intrinseco di una società. La strategia si avvale di una ricerca indipendente e proprietaria per identificare le opportunità più interessanti all’interno di un universo di titoli selezionati, accuratamente rifinito nel corso di oltre 20 anni di esperienza sul campo. Ci concentriamo sulle società sulle quali godiamo di una prospettiva approfondita. Il nostro vantaggio non deriva da una migliore capacità di previsione quanto da una più accurata valutazione del rischio. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Mitsubishi Ufj Financial: crediamo che rappresenti la migliore combinazione rischio-rendimento nel settore bancario, fornendoci al contempo una buona esposizione contro i diversi rischi macro esistenti nel mercato azionario giapponese. Seven and I Holdings: nota per i minimarket 7-Eleven in Giappone e per la crescente presenza negli Stati Uniti grazie all'acquisizione di Speedway. Dopo il consolidamento dei minimarket nel mercato giapponese, ci aspettiamo che replichi lo stesso successo negli Stati Uniti. Nippon Telegraph and Telephone: questa società di telecomunicazioni giapponese è un'eccezionale investitore di capitale, con tassi di rendimento sorprendenti derivanti da utili, dividendi e buy backs. Interessante anche il suo posizionamento nella tecnologia Iown (Innovative Optical and Wireless Network), che potrebbe offrire notevoli opportunità di crescita.
Anthony Coniaris, Michael A. Nicolas & Robert F. Bierig Harris Associates Christopher G. Miller & Jonathan Fox Allspring Global Investments Todd D. Raker Iridian Asset Management Andrew Wellington Lyrical Asset Management LP Chad D. Fargason, Chris Wallis, Dennis G. Alff & Scott Weber Vaughan Nelson
US Blend
Anthony Coniaris, Michael A. Nicolas & Robert F. Bierig Harris Associates
Tony Coniaris Tony Coniaris è partner, chairman e portfolio manager. Coniaris è approdato in Harris Associates nel 1999, è vicepresidente esecutivo di Oakmark Funds, portfolio manager of the Oakmark Select Fund, Oakmark Global Fund e Oakmark Global Select Fund. È portfolio manager per il Us Equity, Us Concentrated, Global, Global All Cap and Global Concentrated Strategies. Si è laureato al Wheaton College nel 1999 e ha conseguito un master al Northwestern University nel 2005. È stato ricercatore associato 1999-2003 e analista associato per Harris Associates dal 2003-05.
Allspring Global Investments Fiera Capital Janus Henderson Manulife DWS
Fiera Capital
Michael A. Nicolas Michael A. Nicolas è partner, portfolio manager e Us investment analyst. Nicolas è approdato in Harris Associates nel 2013, è Vicepresidente di Oakmark Funds, è portfolio manager di Oakmark Fund e di Oakmark Equity and Income Fund, oltre ad essere portfolio manager della Us Equity Strategy. Con una laurea di primo livello conseguita all’Università del Wisconsin-Madison nel 2002, Nicolas è stato senior analyst per Stratford Advisory Group dal 2002-05 e managing director presso Lakeview Investment Group dal 2005-13.
Robert F. Bierig Robert F. Bierig è partner, portfolio manager e Us investment analyst. Bierig si è unito a Harris Associates nel 2012, è vicepresidente di Oakmark Funds, portfolio manager di Oakmark Fund, Oakmark Select Fund, Portfolio Manager of del Us Equity e del Us Concentrated Strategies. Ha una laurea conseguita alla Duke University nel 2000. In precedenza è stato analista di investment banking per Morgan Stanley dal 2000 al 2002, investment analyst per Esl Investments, 2002-05, investor per Frist Capital dal 2005 al 2007, managing director per Geico Investments dal 2007 al 2010 e managing principal per Amethyst Capital Management, nel 2011.
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti? Riteniamo che il nostro rendimento biennale sia stato probabilmente un fattore determinante nella decisione di assegnare questo riconoscimento al Fondo. Il Fondo ha registrato un rendimento del 7,33% nell'arco di tempo terminato il 30 novembre 2023, superando in modo significativo il rendimento totale dell'indice S&P 500 (-1,97%). Il periodo di due anni è stato insolito perché il valore ha sovraperformato la crescita nel 2022 di circa lo stesso importo che la crescita ha sovraperformato il valore nel 2023 fino al terzo trimestre. La nostra filosofia e il nostro processo d'investimento sono stati unici nel posizionare il Fondo in modo da sovraperformare in questo periodo. L'idea che il value investing sia limitato alle società con svantaggi competitivi e con problemi strutturali che vendono a bassi rapporti P/E non potrebbe essere più lontana dalla nostra definizione di valore. Riteniamo che la crescita sia una componente del valore. Pertanto, quando il mercato sottovaluta la crescita, riteniamo che l'acquisto di società che crescono più rapidamente sia da considerarsi un investimento di valore. Quando l'indice S&P 500 ha sottoperformato il Russell 1000 Value di oltre 10 punti percentuali nel 2022, abbiamo acquistato titoli depressi di aziende a forte crescita, come Oracle e Workday. La combinazione di società di servizi di comunicazione e di tecnologia dell'informazione a crescita più rapida, nonché di società finanziarie e di beni di consumo discrezionali orientate al valore, ha portato il Fondo a sovraperformare di 528 punti percentuali l'indice S&P nel 2022. Questi nomi a più alta crescita hanno continuato a sovraperformare nel 2023, contribuendo al nostro guadagno del 23,5% fino al 30 novembre 2023. Cosa vi distingue da loro in questa categoria? Cultura proprietaria: Una proprietà stabile con una mentalità di partnership aiuta ad attrarre e premiare i migliori talenti che si dedicano a ottenere risultati eccellenti negli investimenti. Definizione di valore: La focalizzazione sul valore intrinseco, rispetto a un approccio relativo o statistico, ci permette di trovare opportunità che altri potrebbero perdere al variare delle condizioni di mercato. Processo: La richiesta di uno sconto significativo sul valore intrinseco, unita all'attenzione per la qualità del business e del management, limita il rischio di perdita permanente del capitale. Orizzonte temporale: Un orizzonte temporale lungo ci permette di aggirare il "breve termine" dei mercati pubblici e di concentrarci su ciò che conta davvero: il valore aziendale a lungo termine. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? Riteniamo che l'allocazione alle azioni statunitensi sia un elemento importante nell'asset allocation di un investitore. L'Harris U.S. Value Equity Fund offre agli investitori italiani l'accesso al mercato statunitense e a un sottoinsieme di aziende selezionate di alta qualità che vendono al di sotto della nostra stima del valore intrinseco. Riteniamo che il Fondo aiuti i clienti a rimanere investiti a lungo termine, a non sbagliare il mercato e a sovraperformare l'indice S&P 500 nel tempo. Il nostro processo d'investimento ci permette di agire con convinzione nei momenti di incertezza e ci offre l'opportunità di costruire ricchezza per i clienti nel lungo periodo.
Christophe Nagy & Justin Streeter Comgest Daniel Percella, Felise Agranoff, Jonathan Simon & Timothy Parton J.P. Morgan Asset Management Andrew Acheson Amundi Maneesh Bajaj Brown Advisory David C Fording William Blair
US Growth
Christophe Nagy & Justin Streeter Comgest
Christophe Nagy Christophe Nagy è entrato in Comgest nel 2009 ricoprendo il ruolo di analista e gestore specializzato in titoli azionari statunitensi, ed è anche membro del Comitato di Investimento del Gruppo Comgest. Nagy collabora nelle strategie Comgest Us equity e ha svolto un ruolo fondamentale nella costruzione del team Us equity e coordina le sue attività di ricerca. Prima di unirsi al team di Comgest, Nagy ha lavorato presso Mercer Consulting dal 1991, presso Carmignac Gestion dal 1998 dove gestiva portafogli global growth e poi dal 2002 è stato senior portfolio manager presso Edmond de Rothschild Asset Management. Nagy ha conseguito un master in Ingegneria presso l’Ecole des Mines a St-Etienne in Francia e ha ricevuto un Mba presso l’Insead graduate business school vicino Parigi nel 1991.
PGIM Investments Lord Abbett Ltd Nuveen Fund Advisors Inc Columbia Threadneedle Investments Polen Capital Management LLC
Lord Abbett Ltd
Justin Streeter Justin Streeter è entrato in Comgest nel 2015 come analista e gestore specializzato nei titoli azionari statunitensi. Streeter è co-responsabile della gestione della strategia azionaria statunitense e contribuisce attivamente alla ricerca di opportunità di investimento, analizzando imprese statunitensi facenti parte di una vasta gamma di settori. In precedenza, nel 2013, ha lavorato presso J.P. Morgan a San Francisco come analista M&A Healthcare e, prima ancora, presso la sede londinese di J.P. Morgan in un ruolo analogo. Justin ha iniziato la sua carriera presso Macquarie Capital Partners (Londra) e Société Générale (Parigi). Streeter si è laureato presso la Emlyon Business School (Francia) con un Master in Management e Corporate Finance ed è anche Cfa® charterholder.
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? La chiave del nostro successo risiede nello stile quality growth, che permette di selezionare solamente società con fondamentali solidi in grado di garantire una crescita costante nel lungo termine. La nostra filosofia di investimento altamente attiva coniuga quindi la ricerca della qualità e della crescita, ovvero la capacità da parte dell’azienda di generare un aumento degli utili di oltre il 10% all’anno, perché crediamo che ciò si traduca in una buona performance delle azioni nel lungo termine. Ma non solo. Il processo di selezione è il risultato di un confronto collettivo e un dibattito collaborativo di gruppo, composto da persone provenienti da più paesi e con esperienze e background differenti. È questo il vero valore aggiunto di Comgest. Quasi 150 anni di dati sui mercati azionari dimostrano che l'acquisto di un'azione con una valutazione bassa rispetto al suo valore o al suo potere di guadagno ha portato a rendimenti superiori nel lungo periodo. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? Comgest Growth America si rivolge a investitori il cui obiettivo principale è la crescita del proprio investimento nel lungo termine, in genere cinque anni o più. Grazie a un rigoroso processo di selezione che integra, valuta e monitora i fattori ESG, condotto anche grazie all’expertise di un team dedicato all’interno di Comgest, il fondo si rivolge anche agli investitori attenti alle tematiche di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. La strategia si classifica infatti come Articolo 8 ai sensi della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) e ha ricevuto il label LuxFLAG ESG. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Le prime 3 posizioni sono: · Microsoft – Da oltre 15 anni in portafoglio, il colosso di Redmond è all’avanguardia nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale (IA) generativa, grazie alla collaborazione con OpenAI, lo sviluppatore di ChatGPT. Dall’inizio dell’anno, Microsoft ha introdotto questa tecnologia avanzata nelle sue varie piattaforme, tra cui il suo motore di ricerca (Bing AI), la suite Office 365 (Copilot) e i servizi cloud di Azure (Azure OpenAI Service). Questi nuovi servizi sono pensati per consentire significativi guadagni di produttività ai clienti e dovrebbero espandere la quota della spesa informatica globale, pari a 1.000 miliardi di dollari, detenuta da Microsoft. · Oracle - Fondata solo due anni dopo Microsoft, Oracle è diventata il fornitore dominante di software e tecnologie per database. Si tratta di una parte stabile e critica dell'infrastruttura dei clienti con contratti a lungo termine. Da oltre 15 anni in portafoglio, l'azienda ha pazientemente aggiunto nuove opzioni alla sua offerta, diventando uno dei maggiori fornitori al mondo di pianificazione delle risorse aziendali in cloud. In sintesi, riteniamo che si tratti di una società con solide basi, attraverso un’attività tradizionale che genera elevata liquidità e che sta accelerando la sua crescita per soddisfare le esigenze dei clienti in questo nuovo contesto. · Eli Lilly - Da oltre 8 anni in portafoglio, l’azienda è stata capace di rinnovare nel tempo la sua offerta di farmaci per la cura del diabete. Una svolta recente nel trattamento del diabete ha aperto all’azienda le porte di un nuovo mercato, quello del trattamento dell'obesità, dove il farmaco di Eli Lilly ha dimostrato una capacità rivoluzionaria di riduzione del peso corporeo fino al 22%. Azienda fortemente innovatrice, nella pipeline di Eli Lilly troviamo farmaci estremamente interessanti fra cui un potenziale farmaco rivoluzionario per il morbo di Alzheimer. Le prime tre posizioni rappresentano complessivamente il 24,1% del portafoglio.
David Cohen, David Pyle, Joshua White & Mark Donovan Robeco Craig Inman, Daniel Kane & Thomas A. Renolds IV Artisan Partners Christophe Foliot Edmond de Rothschild Asset Management Kevin Holt Invesco Duilio R Ramallo Robeco
US Value
David Cohen, David Pyle, Joshua White & Mark Donovan Robeco
David Cohen David Cohen è gestore di portafoglio per la strategia di Boston Partners Large Cap Value. In precedenza, ha lavorato come gestore di parte della strategia di Ricerca Long/Short di Boston Partners oltre che come analista del mercato azionario, specializzato nei settori dell’energia oltre che in ingegneria e costruzioni e metalli e minerario. Ha una profonda esperienza e competenza in analisi di attività commodity-oriented ad alto impiego di capitali. Prima di entrare in azienda ha lavorato presso Loomis Sayles dove ha maturato oltre otto anni di esperienza come gestore di portafoglio per il loro Fondo di Ricerca, oltre ad aver gestito un hedge fund globale specializzato in energia. Come analista del mercato azionario ha coperto i settori dell’energia, dei materiali e degli industriali. Prima di Loomis Sayles, Cohen è stato consulente in Mfs Investment Management. Ha conseguito una laurea in gestione aziendale presso l’Università del Michigan e un master in finanza presso l'università di Brandeis. È un analista finanziario qualificato (Cfa®), vanta quattordici anni di esperienza.
Artisan Partners Yacktman Asset Management Robeco Quaero Capital DPAM
Yacktman Asset Management
Joshua White Joshua White è gestore di portafoglio per le strategie Boston Partners Global e International. Prima di ricoprire tale ruolo è stato generalista globale addetto alla ricerca nei fondamentali dei titoli azionari globali. In precedenza, White aveva gestito parte della strategia di Ricerca Long/Short presso Boston Partners, coprendo numerosi settori economici tra cui le industrie di base, i beni di consumo durevoli e i beni strumentali. White si è laureato in matematica presso il Middlebury College. È un analista finanziario qualificato (Cfa®) e vanta dodici anni di esperienza nel settore.
Cosa pensa che vi abbia fatto vincere rispetto ai vostri concorrenti e cosa vi distingue da loro, in questa categoria? Seguiamo la stessa filosofia e lo stesso processo di investimento sin dal 1995, il che ci ha fornito un vantaggio dato dalla costanza, soprattutto in periodi di volatilità come il 2023. Non abbiamo mai deviato dal nostro processo di investimento a causa di circostanze eccezionali, movimenti di mercato o fattori macroeconomici. Al contrario, la nostra filosofia è stata riconfermata nel tempo; il rispetto del nostro processo d'investimento ha determinato una sovraperformance nel tempo, con la strategia che ha sovraperformato in quasi tutti i periodi temporali di riferimento, al netto delle commissioni. Crediamo che una performance costante possa essere ottenuta solo con un team stabile. Con un team di lunga data che conosce bene la nostra filosofia d'investimento consolidata nel tempo, la comunicazione interna per le idee d'investimento è fluida e tutte le risorse lavorano in modo molto coeso. La combinazione di un processo di investimento e di un team stabili è stata essenziale per il successo. Mentre alcuni investitori value si sono buttati sulle aree più orientate alla crescita durante il mercato estremamente ristretto del 2023, noi siamo rimasti fedeli alla nostra filosofia e al nostro processo di investimento, senza mai scivolare nel lato growth del mercato. Allo stesso tempo, altri concorrenti si sono spostati su società fortemente "value” nel tentativo di proteggere il capitale quando il mercato si inasprisce. Anche in questo caso, in tutti questi contesti, abbiamo continuato a investire nel modo in cui abbiamo sempre fatto, ponendo l'accento sulle società valutate erroneamente dal mercato che presentano eccellenti fondamentali e una dinamica aziendale in crescita. Abbiamo sempre enfatizzato questo approccio basato sulle caratteristiche e non lo abbandoneremo mai in futuro. La coerenza ha guidato il nostro successo e i nostri clienti apprezzano la stabilità che abbiamo fornito anno dopo anno, indipendentemente dai fattori esterni. Perché il prodotto da voi gestito in questa categoria è adatto a un investitore italiano? E a quale tipo di investitore? Per molti investitori, l'aspetto più importante della relazione con un gestore è l'approccio replicabile. Abbiamo sempre offerto un approccio coerente e replicabile per gli investitori di ogni tipo, siano essi istituzionali o wholesale. La strategia Robeco Bp Us Large Cap Equities rappresenta un'opzione eccellente per gli investitori a lungo termine che cercano un gestore che rimanga costante e affidabile indipendentemente dai fattori top-down. Le caratteristiche che oggi sono evidenti nel nostro portafoglio non sono uniche, ma sono in vigore da molti anni e non hanno mai vacillato rispetto alla nostra filosofia di lunga data. Ogni volta che un investitore si interfaccia con noi, sa cosa aspettarsi: un portafoglio che presenta valutazioni, caratteristiche e slancio nel business superiori al mercato. Il prodotto è adatto agli investitori italiani che cercano un'eccellente esposizione ai titoli Large Cap Value statunitensi, soprattutto se sperano di vedere le stesse caratteristiche nel proprio portafoglio anno dopo anno. Possiamo inoltre vantare una lunga storia di costruzione di portafogli con interessanti considerazioni Esg: il portafoglio attualmente limita più di 450 titoli e aderisce ai requisiti dell'Articolo 8. Nomi dei primi 3 titoli per peso percentuale nel portafoglio del fondo o dei fondi gestiti in questa categoria. Robeco BP US Large Cap Equities Top 3 Holdings (9/30/2023): JP Morgan Chase & Co.: 3.98% Portfolio Alphabet: 3.96% Portfolio Walmart: 3.85% Portfolio
David Pyle Attualmente con sede a San Francisco, David Pyle gestisce strategie azionarie presso Robeco e John Hancock Group con uno stile di investimento bottom up e value. Prima di assumere questo ruolo, ha lavorato come analista di ricerca e gestore associato di portafoglio presso State Street Research e come analista di ricerca presso Boston Partners. Ha inoltre trascorso cinque anni presso Price Waterhouse. Pyle ha conseguito una laurea in economia aziendale presso la California State University e un Mba presso la Kenan-Flagler School of Business dell'Università del North Carolina. David Pyle è Cfa charterholder.
Mark Donovan Con sede a Boston, Mark Donovan è cofondatore e Cio di Robeco Boston Partners, dove gestisce fondi azionari con uno stile di investimento value. È inoltre responsabile delle decisioni operative strategiche e tattiche dell'azienda. Prima di fondare Robeco nel 1995, Donovan ha lavorato come analista di titoli per Value Line Inc, consulente associato presso Kaplam Smith and Associates e gestore di portafogli azionari presso la Boston Company. Donovan ha studiato management presso il Rensselaer Polytechnic Institute ed è Cfa charterholder.
Joffrey Ouafqa Auris Gestion Claudio De Ranieri & Umberto Borghesi Albemarle Asset Management Karim Abid BNP Paribas Asset Management Henrik Muhle & Uwe Rathausky GANÉ Andrea Andreis & Massimo Baggiani Niche Asset Management
Flexible EUR
mixed assets
Joffrey Ouafqa Auris Gestion
Joffrey Ouafqa Joffrey Ouafqa è chief investment officer di Auris Gestion dal 2020 e si occupa dei settori Equity - US Blend, Mixed Assets - Flexible Eur, Equity - Europe Blend e Auris Diversified Beta. Ouafqa ha un master di primo livello conseguito all’Université Paris Dauphine ed uno di secondo livello all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, entrambi in finanza. È approdato in Auris nel 2015 come fund manager, dopo aver avuto diverse esperienze nel settore. È stato fund manager presso Convictions Asset Management dal 2009 al 2014 e, prima ancora, è stato analista finanziario per Roche-Brune Asset Management dal 2006 al 2008. Analista azionario europeo presso Roche-Brune Am, analista-gestore multi-asset class presso Convictions Am, gestore cross-asset class e poi responsabile della gestione patrimoniale presso Auris Gestion. Joffrey Ouafqa apporta ad Auris Gestion la sua esperienza nell'analisi macroeconomica e nell'allocazione di classi multi-asset. Ouafqa ha inoltre sviluppato una riconosciuta esperienza nel settore del debito finanziario subordinato.
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